…Dicono che c'è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare… io dico che c'era un tempo sognato che bisognava sognare.

...solo un sogno, un'emozione...una nuvola...solo un alito di vento che ti sfiora, solo l'eco dei tuoi passi nella sera...

giovedì 30 gennaio 2014

La bocca

La bocca
che prima mise
alle mie labbra il rosa dell’aurora,
in bei pensieri ne sconto il profumo.
O bocca fanciullesca, bocca cara,
che dicevi parole ardite ed eri
così dolce a baciare.
Umberto Saba

mercoledì 29 gennaio 2014

La freccia

Non importa che la freccia
non raggiunga il bersaglio.
Meglio così.
Non catturare nessuna preda.
Non far danno a nessuno
perché ciò che importa
è il volo, la traiettoria, l’impulso,
il tratto d’aria percorso nel salire,
l’oscurità che sgombra al conficcarsi
vibrante
nell’estensione del nulla.
José Emilio Pacheco

Solitudine

Solitudine, unica compagna
dea che sovrintendi a ogni prodigio
e che hai voluto esaudirmi pur se non implorata
Lo hai fatto dandomi la voce
ma ora – dimmi -
con chi posso parlare?
Parlerò al mistero del tuo volto
che nello specchio intimo della mia camera
appare nuovo
Tu che hai la voce dell’amante
e che rinnovi l’enigma del silenzio
scoprimi il tuo viso
fa’ che io trovi fissi su di me
gli occhi suoi
di diaspro e di diamante…
Antonio Machado

martedì 28 gennaio 2014

Miei vecchi amori - ODE BARBARA, XIII

Miei vecchi amori. Visibili
ore di un secolo che non vuole morire.
Si rompono continuamente lune intorno a me.
La luce che m’illumina di certo verrà
da stelle spente.
Tutta la notte sradico sentimenti
dal mio petto che resta sempre verde.
Erbacce con radici d’eternità.
Mi stordisce il rumore del tempo.
Scendo
in una notte più profonda di quella vera
con una duplice tenebra negli angoli
e caligini d’usi passati.
Camminando lentamente, attento
a non svegliarvi.
Nasos Vaghenàs

Gli occhi, le mani



Gli occhi, certo, di più di tutto,
quando offrono e prendono sguardo,
quando del loro colore ti vestono.
Di tutti i sensi il vedere ha più festa.
Ma hanno le mani riconoscenza
per quello che immensamente
vorrebbero prendere e sempre
perdono in ogni carezza.
Gian Mario Villalta

I tuoi occhi sono fuochi

I tuoi occhi sono fuochi e l’anima mia pece e resina.
Allontanati, da me fuggi prima ch’io m’accenda e arda!

Sono un violino con tutte le canzoni nella sua cassa,
tu puoi farlo suonare – come vuoi – quanto vuoi!
Allontanati, ritorna da me ! Voglio ardere, voglio pace.
Sono desiderio, nostalgia al limite tra autunno e primavera.
Tese sono tutte le corde, e tu lasciale cantare, ebbre e folli
I miei anni d’amore, per un’ultima meravigliosa canzone.
Ritorna, fuggi da me ! Come sera autunnale lasciaci ardere;
la gioia della bufera pervade il vessillo di sangue e oro –
finché sia quiete e sgorga nel meriggio svanire i tuoi passi,
tu, l’ultima compagna della mia giovinezza ardente.
Erik Axel Karlfeldt

Sàndor Màrai - Le braci


Non credi anche tu che il significato della vita sia semplicemente la passione che un giorno invade il nostro cuore, la nostra anima e il nostro corpo e che, qualunque cosa accada, continua a bruciare in eterno, fino alla morte? E non credi che non saremo vissuti invano, poiché abbiamo provato questa passione? E a questo punto mi chiedo: la passione è veramente così profonda, così malvagia, così grandiosa, così inumana?

lunedì 27 gennaio 2014

27 gennaio - Giornata della Memoria

 

...

Com’è che un amore finisce?

Com’è che un amore finisce?
Finisce quando non ce n’è più, quando ce n’è troppo, quando in realtà non c’è mai stato. Un amore finisce perché qualcosa si consuma: allora non bisogna usarlo, forse, l’amore. Ma finisce pure quando non si consuma niente e, anzi: tutto rimane come il primo giorno. Così perfetto che pare finto. E allora forse almeno un po’ bisognerebbe usarlo, l’amore. E se poi finisce perché mentre lo usi ti cade per terra e si rompe? Anche quello può capitare. O magari finisce perché te lo scordi da qualche parte, perché lo vuoi tenere sempre chiuso in tasca per non perderlo, ma così marcisce: va a male. Finisce perché andavi di fretta, finisce perché rimani indietro, finisce perché vuole finire, perché deve finire. Finisce perché non c’è cosa più impossibile da tenere a mente, quando un amore comincia, che potrebbe finire. E trasformarsi, passato il dolore, in qualcosa a cui accennare mentre parli d’altro, l’ennesimo aneddoto da raccontare a una cena, scuotendo la testa divertito da te e dal male assurdo che faceva
.
  Chiara Gamberale, Le luci nelle case degli altri

domenica 26 gennaio 2014

Leggo poesie

Leggo poesie a caso,
leggo quasi senza pensare a quel che leggo.
Quando incontro un verso triste,
sento nell’anima come una carezza.
Non che mi conforti la tristezza altrui;
è che mi sento meno solo.
Ángel González

giovedì 23 gennaio 2014

Ha la forma del mio sogno

“Elle a la forme de mes mains
  elle a la couleur de mes yeux…”
                             Paul Éluard
Ha la forma del mio sogno
gli occhi della mia infanzia
ama ciò che amo
ciò che non ritorna
ciò che ancora non arriva
si alza dalle mie palpebre
e da lì fa volare i suoi sogni
Va e rimane
lei è sempre e ovunque
e saluta l’universo
Riempie ogni giorno del mondo
e non nasce perché non ha fine
La incontro nel silenzio nel perdono
ma lei è sparsa in ogni respiro
Se un giorno riuscirò a penetrare la sua anima
vendemmierò il suo corpo
uomo prato e nebbia
Homero Aridjis

domenica 19 gennaio 2014

Io rammento quel silenzio...

Quell’uomo mi ha offerto, una sera,
un bellissimo momento di silenzio.
Non lo dimenticherò tanto presto.
E’ uno dei miei ricordi migliori dell’anno.
C’è chi serba il ricordo delle sue conversazioni,
io rammento quel silenzio.

Nina Berberova "Il Capo delle Tempeste"

Scoprimi i pensieri

Scoprimi i pensieri
quelli che non indossano mai niente
e sono nudi, così, come le cose vere.

Beatrice Niccolai

mercoledì 15 gennaio 2014

Le sere di nebbia

Le tende, pepli per le caste finestre
degli appartamenti lussuosi
che accendono alla sera luci
belle come donne, come le loro donne
che hanno un gran fiore al seno
e la pelle che brilla e gli occhi sfavillanti
come gemme;
le discostan esse ed appoggiano
la fronte a quel freddo e guardano giù.
Nelle sere di nebbia canta la pendola
il tepore concilia il sonno,
prima dell'ora di pranzo.
Uno sgomento le prende
qualche sera nel petto.
Più nella mano vi serrano
nella mano calda,
tende ondeggianti
 
Attilio Bertolucci

Perchè non scorri nelle mie vene?

Se sei un fiore perché non stai sullo stelo
Dondolata appena dal respiro che brucia?
Se sei colomba perché tubando non scappi
Quando si avvicina il cacciatore rosso di rossa furia?
Se sei una vela perché non vai leggera
Come le vele che il fiume trattiene tra le dita?
Se sei il mio sangue perché non scorri nelle mie vene
Passando e ripassando nel mio cuore che non dorme?
Juan Cunha

Piccola solitudine

In un angolo del cortile, tra la schiuma di sapone,
alcune rose si sono piegate sotto il peso del loro profumo.
Nessuno ha sentito l’odore di queste rose.
Nessuna solitudine è piccola.
.Ghiannis Ritsos

sabato 11 gennaio 2014

Il bisbiglìo reticente

Il bisbiglìo reticente di una bocca baciata
           che sorride: sì
non lo sento da molto tempo.
           E poi non mi spetta.
Mi piacerebbe però trovare ancora parole
che fossero impastate
           con mollica di pane
o profumo di tiglio.
Ma il pane è ammuffito
           e i profumi sono amaricati.
E attorno a me strisciano parole in punta di piedi
e mi strangolano
           se voglio afferrarle.
E i colpi delle maledizioni rimbombano sulla porta!
Se le costringessi a danzare per me,
resterebbero mute.
           E per giunta zoppicano.
Però so bene
che un poeta deve sempre dire più
di ciò che sta nascosto nel rombo delle parole.
Ed è la poesia.
Altrimenti non potrebbe con la búrbera del verso
cavare un bocciolo da strascichi di miele
e forzare il brivido
            a corrervi per la schiena
quando spoglia la verità.
 Jaroslav Seifert

Solitudine

Sono così felice, ardentemente,
d'amarti anche così, col mio dolore,
e vivo solo per tenerti in me
e non debbo evocarti per sentire
che sei qui: tu con gli occhi sognanti
e angosciati a osservare
questo destino che mi conduce
e mentre vecchi paesi s'accendono
e gli anni, penso che anche tu t'accendi,
tu che la trovi al fondo del tuo cuore
la mia tenerezza dolente.
Ora è il dolore la felicità,
ed è questo ad unirci; e più ancora
(e mai tanto così completamente!)
quando un sorriso un po' ironico passa
sulla dolcezza del tuo viso, e a me,
forse per pungermi, dici
(ma piena di fiducia e comprensiva):
"Mi ameresti così
se fossi ancora viva?"
Lőrinc Szabó