…Dicono che c'è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare… io dico che c'era un tempo sognato che bisognava sognare.

...solo un sogno, un'emozione...una nuvola...solo un alito di vento che ti sfiora, solo l'eco dei tuoi passi nella sera...

giovedì 29 novembre 2012

La compiutezza delle cose



In un prato
io sono l'assenza
del prato.
E' sempre così.
Ovunque io sia
sono ciò che manca.
Quando cammino
fendo l'aria
e sempre l'aria rifluisce
a colmare gli spazi
in cui è stato il mio corpo.
Tutti abbiamo motivi
per muoverci.
Io mi muovo
per preservare
la compiutezza delle cose.
Mark Strand

Dietro di me sul ramo voglio vederti - Sonetto XLVII

Dietro di me sul ramo voglio vederti.
A poco a poco ti trasformasti in frutto.
Non ti costò salir dalle radici
cantando con la tua sillaba di linfa.
 E qui sarai dapprima in fior fragrante,
nella statua d'un bacio trasformata,
fino a che sole e terra, sangue e cielo,
ti daran la delizia e la dolcezza.

Vedrò sul ramo la tua capigliatura,
il tuo segno che matura nel fogliame,
che avvicina le foglie alla mia sete,

la mia bocca empirà la tua sostanza,
il bacio che ascese dalla terra
col tuo sangue di frutto innamorato.
Pablo Neruda

Sono i fiumi



Siamo il tempo. Siamo la famosa
parabola di Eredito l'Oscuro.
Siamo l'acqua, non il diamante duro,
che si perde, non quella che riposa.
Siamo il fiume e siamo anche quel greco
che si guarda nel fiume. Il suo riflesso
muta nell'acqua del cangiante specchio,
nel cristallo che muta come il fuoco.
Noi siamo il vano fiume prefissato,
dritto al suo mare. L'ombra l'ha accerchiato.
Tutto ci disse addio, tutto svanisce.
La memoria non conia più monete.
E tuttavia qualcosa c'è che resta
E tuttavia qualcosa c'è che geme.
Jorge Luis Borges

Ora che non mi dici niente


Ora che non mi dici niente, ora
che non mi fai godere né soffrire,
tu sei la consueta dei miei giorni.
Assomigli ad un lago tutto uguale
sotto un cielo di latta tutto uguale.
Assonnato mi muovo sulla riva.
Non voglio non desidero, neppure
penso.
Mi tocco per sentir se sono.
È l’essere e il non esser, come l’acqua
e il cielo di quel lago si confondono.
Diventa il mio dolore quel d’un altro
e la vita non è né lieta né triste.
T’odio, compagna assidua dei miei giorni,
che alla vita non mi sottrai, facendomi
come il sonno una cosa inanimata,
ma me la lasci solo rasentare.
Poiché son rassegnato a viver, voglio
che ad ogni ora del dì mi pesi sopra,
mi tocchi nella mia carne vitale.
Voglio il Dolore che m’abbranchi forte
e collochi nel centro della Vita.
Ora che non mi dici niente, ora
che non mi fai godere né soffrire,
io rassegnato aspetto che tu passi.
Camillo Sbarbaro

martedì 27 novembre 2012

Che peccato

…che peccato che non sia possibile una volta per sempre, in casa nostra e fino alla morte. Ma se non è possibile per sempre, sia almeno per un giorno soltanto, per un’ora, per un minuto. Un giorno, due giorni, meno di una settimana, ma per me quel giorno, quei due giorni, quella corta settimana, hanno la stessa misura della vita, moltiplicata per i secondi, per le ore, per i giorni d’amore, anche se dopo dovrò morir di nostalgia, di desiderio, di solitudine, e sognerò di te ogni notte fino alla dannazione dell’impossibile. Anche così ne vale la pena. Io ti voglio adesso, subito, sul momento, immediatamente, in questo istante, senza indugio, senza ritardo. Oggi e domani e posdomani, domenica, lunedì e martedì, all’alba, al pomeriggio o di sera, a qualsiasi ora, nel letto più vicino, letto di kapoc, di paglia, di terra, di sabbia, sul legno del barcone, in riva al mare, in qualunque luogo dove si possa venir meno uno nelle braccia dell’altro. Anche se dopo dovrò maledettamente soffrire, anche così ti voglio e ti avrò.

Jorge Amado

Marianna al bivio - Francesco de Gregori

...E Marianna camminava con il sole nei capelli,
aggrappata a un Paradiso di stagnola.
Ogni uomo che passava ne toccava la sorgente
e lasciava la sua anima da sola,
e la strada divideva due esistenze parallele,
l'orizzonte ne copriva la realtà...

Se a cullare le azzurre campanule



Se a cullare le azzurre campanule del tuo balcone
credi che sospirando passi il vento mormoratore
sappi che, occulto fra le verdi foglie,
sono io respirare.
Se mentre risuona confuso alle tue spalle vago rumore,
credi che per nome ti abbia chiamato lontana voce,
sappi che, fra le ombre che ti cercano,
sono io a chiamare.
Se a notte fonda si turba timoroso il tuo cuore
mentre senti sulle labbra un alito ardente,
sappi che, sebbene invisibile,
accanto a te sono io a respirare.
Gustavo Adolfo Bécquer

Parlando al dolore

Ah, dolore, non dovrei trattarti
come un cane randagio
che viene alla porta di servizio
per un tozzo di pane, per un osso spolpato.
Dovrei riporre in te la mia fiducia.
 Blandendoti dovrei
farti entrare in casa e concederti
un angolino tutto tuo,
una stuoia consunta su cui sdraiarti
una scodella d’acqua tutta tua.
 Credi che non lo sappia che vivi
sotto la mia veranda.
Brami che ti venga preparato il tuo vero posto
prima dell’arrivo dell’inverno. Hai bisogno
del tuo nome,
del tuo collare e della tua medaglietta. Hai bisogno
del diritto di mettere in fuga gli intrusi,
di considerare tua
 la mia casa
e me la tua persona
e te stesso
il cane che mi appartiene.
Denise Levertov

Penso che in questo preciso istante

Penso che in questo preciso istante
chissà non ci sia nessuno nell'universo che pensi a me,
che io sia il solo a pensarmi,
e se morissi adesso,
nessuno, neppure io, resterebbe a pensarmi.
 E questo è l’inizio dell'abisso,
come quando mi addormento.
Sono il mio proprio sostegno e me lo tolgo.
Contribuisco a rivestire tutto d'assenza.
 Sarà forse per questo
che pensare a un uomo
sia quasi un modo di salvarlo.
Roberto Juarroz

Parliamo

Dici che è il destino.
Contempla il giorno chiamando la morte,
Come recano gli ultimi raggi
Le ombre più recondite,
Accarezzando tranquillità per sempre,
Come la soave musica del porto.
Guarda come anche il tempo se ne va.
Come una nave,
Grande, Silenziosa, Precisa.
Colma di domande.
Iñigo Aranbarri